BASTONE DI COMANDO

ARALDICA

Chiamasi in generale bastone da comando qualunque verga o mazza che serva di distintivo di vita civile, militare o ecclesiastica.

Il bastone fu sempre, sino dagli antichi tempi, un segno di comando o un attributo di dignità o di carica.

Omero parla di bastoni militari portati dai capitani; i primari magistrati di Roma portavano bacchette d’oro, d’avorio o di quercia per farsi distinguere nella loro dignità.

Lo scettro stesso, altro non è che un bastone contrassegnante l’autorità sovrana.

I primi monarchi francesi oltre lo scettro portavano anche un bastone coperto di lamine d’oro, che fu poi sostituito nel secolo XIV dalla mano di giustizia.

In Francia il bastone fu sempre distintivo dei generali d’armata.

Il duca d’Anjou, che fu poi Enrico III, ricevette il comando dell’esercito cattolico per l’assedio della Rochelle da suo fratello Carlo IX mediante un bastone.

Il Giulini dice che il bastone era anche usato nelle investiture dei vicari imperiali.

Nelle armi si delinea d’oro, d’argento, di nero, d’azzurro, o di nero con l’estremità bordate d’argento ecc.