ALBERO

ARALDICA

Fra le figure più usate in araldica, troviamo gli alberi.

Il più delle volte stanno a significare i diritti feudali sui boschi e nomi di città, oppure di famiglie aventi qualche analogia col nome degli alberi stessi, oltre alla simbolica speciale appartenente a queste figure, han dato origine alla intromissione loro nelle arme.

I più comuni sono il castagno, il ciliegio, il cipresso, il faggio, il fico, il frassino, il mandorlo, il melo, il moro, il noce, l’olivo, l’olino, il palmizio, il pero, il pino, il pioppo, la rovere, il salice, il sorbo, etc.

Essi si pongono fruttiferi, sfogliati o secchi, fustati di smalto diverso, fioriti, caricati, diramati, noderosi, mozzi, piantati o terrazzati, recisi, ritondati, sradicati, coricati, in banda, fasciati nel tronco, etc.

Il colore ordinario degli alberi è il verde, però si veggono anche d’ oro, d’argento e d’altre tinte.

La loro posizione normale è in palo colle radici, o nascoste in una zolla (terrazzato), o libere e sparse (sradicato).

Spesso si vedono sugli scudi i semplici tronchi, i rami, le radici, le foglie, i fiori o i frutti.